I primi documenti storici attendibili sul diffondersi di questo straordinario vitigno risalgono però alla seconda metà del 1700, quando un uomo di chiesa, don Francesco Filippo Indellicati primicerio della chiesa di Gioia del Colle, notò che tra i tanti vitigni che si usava coltivare nelle sue vigne, ve n’era uno che giungeva a maturazione prima degli altri e dava un’uva particolarmente nera, dolce, gustosa che si poteva vendemmiare già a fine agosto. L’Indellicati selezionò quella varietà ed impiantò un vigneto tutto di quel tipo; nacque così la prima monocoltura di “Primaticcio” che grazie ai suoi pregi quantitativi e qualitativi si estese ben presto in tutti gli agri di Gioia del Colle, Altamura e Acquaviva delle Fonti.
I vari sinonimi, spesso derivanti dalla distorsione dei nomi Hellenico e Aglianico o all’aggiunta di toponimi che nel tempo gli sono stati attribuiti, dimostrano l’ampia diffusione passata e presente dell’uva Aglianico.
A metà del XIX secolo, esattamente prima del flagello causato dalla fillossera, la diffusione del vitigno Aglianico si estendeva nell'Italia meridionale, in particolare in Basilicata, Campania, Molise e Puglia. Negli ultimi decenni la sua presenza in Molise e in Puglia si è gradualmente ridimensionata, limitandosi perlopiù alle zone di confine con la Campania e la Basilicata. il vitigno Aglianico produce un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo (da 150 a 250 grammi) e compatto, con eventuale presenza di una o due ali. L’acino è piccolo, di forma sferica, con buccia spessa, pruinosa e di colore blu-nero. Matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la prima decade di novembre.
il Negramaro è un vitigno a bacca nera coltivato in tutta la Puglia. La prima è che “negro” si riferisce al colore molto scuro delle bacche e del vino stesso, e “amaro” indicherebbe una forte presenza di tannini. Il Negramaro è un vino dalla lunga storia, legata indissolubilmente al territorio di provenienza: il Salento.
La Puglia, soprattutto negli ultimi anni, sta vivendo un grande momento nel settore vitivinicolo con una produzione tra le maggiori in tutta l’Italia, che spicca sia per varietà che per qualità.
Questo vitigno a bacca nera viene coltivato prevalentemente nelle province di Brindisi, Taranto e Lecce già da tempi molto antichi. Si dice infatti che siano stati i Greci ad introdurre nel territorio la coltivazione di questo vitigno. Per questo motivo è considerata una delle coltivazioni più primitive della Puglia.
Il Negramaro è conosciuto con tanti nomi, viene chiamato anche Negro Amaro, Vino Leccese o Nicra Amaro. Sono molte anche le storie legate all’origine del suo nome, Qualcuno dice che derivi dalla pronuncia salentina di “Nero Amaro”, altri dicono che si riferisca alle sue caratteristiche ed in particolare all’aspetto scuro (Negro) e al suo gusto (Amaro).
Ma se tanti sono i nomi, unico è il sapore che lo ha reso famoso in tutto il Mondo.
Il vitigno Greco Bianco a bacca bianca viene coltivato nelle regioni della